Marco Cristini, Editoriale – Piante Grasse 42:3 (2022)
La passione per le piante succulente può essere definita come una forma di collezionismo? Secondo il vocabolario Treccani, una collezione è una “raccolta ordinata di oggetti della stessa specie, che abbiano valore o per loro pregio intrinseco o per loro interesse storico o artistico o scientifico o semplicemente per curiosità o piacere personale”. Le piante grasse non sono oggetti, dunque a rigor di logica non si dovrebbe parlare di una ‘collezione di succulente’, eppure chi di noi non si è mai lasciato sfuggire frasi come “nella mia collezione c’è anche …” oppure “ho una collezione di ben … specie di questo genere”?
Questa apparente contraddizione tra il corretto significato della parola e la prassi quotidiana non deve scandalizzare, poiché è la diretta conseguenza del desiderio, presente nell’animo umano fin dalla notte dei tempi, di possedere oggetti o esseri viventi simili tra loro. Che si tratti di pietre dalla forma insolita per i primi ominidi, di vasellame per gli uomini del Neolitico, di francobolli e monete per tanti nostri contemporanei o, nel nostro caso, di succulente, i meccanismi mentali che spingono a dar vita a una ‘collezione’ sono sempre gli stessi e, se rimangono nel perimetro del ragionevole, non vanno stigmatizzati. Lo dimostra il numero di Piante Grasse che state per sfogliare, nel quale ciascuno degli autori a ben vedere affronta il tema del collezionismo, anche se in modo indiretto. Indagare la maggior parte delle località di una specie, identificare una pianta coltivata da lungo tempo, dar vita a delle nuove cultivar, catalogare le tecniche di riproduzione clonale e approfondire il quadro normativo che regola la circolazione degli esemplari di piante grasse in commercio sono tutte attività riconducibili alla “raccolta ordinata di oggetti della stessa specie”, se tra gli oggetti includiamo anche esponenti del mondo vegetale, fotografie e informazioni. Questi articoli mostrano con chiarezza che il mero possesso di piante o dati non basta: è solo attraverso il loro studio che possiamo davvero cogliere l’essenza della nostra passione, ovvero avvicinarci alla natura nella sua sorprendente e multiforme bellezza.
Perciò non vergogniamoci nel parlare di una ‘collezione’ di succulente o nel ‘collezionare’ piante, perché il collezionismo fa parte della natura umana. L’importante è avere sempre presente che l’accumulazione fine a se stessa non potrà mai appagarci. Solo lo studio delle piante, dei loro habitat, della loro classificazione e della loro storia potrà sublimare il mero possesso materiale in una forma più alta e nobile di collezionismo, che al dato numerico o estetico preferisce il perseguimento della conoscenza. Si tratta di un traguardo certamente più arduo, poiché può essere agevole possedere tutte le specie di un determinato genere, mentre nessuno di noi potrà mai affermare di conoscerle tutte alla perfezione. Ma è proprio questo che ogni giorno ci spinge a guardare con occhi nuovi le nostre succulente, nella consapevolezza che ogni pianta racchiude uno scrigno di segreti che attendono solo di essere svelati.