Editoriale, Marco Cristini – Piante Grasse 43:4 (2023)
Dal 15 al 17 settembre 2023 a Bologna si è tenuta la diciottesima edizione della Festa del Cactus, ormai diventata la più importante occasione di incontro per gli appassionati italiani di succulente. Grazie al nostro instancabile segretario nazionale Emilio Capacci, al nostro presidente Franco Rosso e agli altri soci che si sono avvicendati in quei giorni, l’AIAS è stata presente per l’intera durata della manifestazione con uno stand che ha ospitato brevi presentazioni degli speciali, un vivace scambio di succulente e diversi momenti conviviali. Quest’anno la Festa del Cactus ha visto un’affluenza ingente di visitatori, che non si registrava da prima della pandemia, e grazie a questa felice circostanza è stato possibile raccogliere nuove iscrizioni, vendere numerose copie delle pubblicazioni AIAS, ricevere molti semi da distribuire ai soci nel 2024 e avviare alcuni progetti per l’anno nuovo.
L’aspetto più importante di manifestazioni come questa, tuttavia, non risiede tanto in una mero rapporto costi-benefici tra il tempo destinato alle attività associative e i risultati ottenuti, quanto piuttosto nella condivisione. C’è chi ha donato il proprio tempo, chi le proprie piante, chi semi, chi riviste da destinare alla biblioteca dell’AIAS. Altri hanno portato una fetta di torta, altri ancora un’esperienza di coltivazione, un ricordo, o semplicemente una stretta di mano. Questa è l’essenza di un’associazione come la nostra, giustamente classificata come ‘di promozione sociale’, in quanto è volta in primo luogo a favorire l’incontro tra i soci attraverso la rivista, il sito web, i social media, le mostre e gli eventi organizzati dalle sezioni regionali. In una società come quella odierna, nella quale gli enti del Terzo Settore sono visti sempre più di frequente alla stregua di semplici erogatori di beni e servizi, quasi come se fossero un ibrido postmoderno tra un supermercato e un ufficio pubblico, l’associazionismo cerca di salvaguardare il valore unico e insostituibile dell’incontro personale.
Per questo vorrei cogliere l’occasione di questo ultimo fascicolo del 2023 per incoraggiare tutti i soci a partecipare attivamente alla vita associativa, ciascuno secondo le sue possibilità e le sue inclinazioni. Non occorre aver conseguito un dottorato in botanica o disporre di esemplari statuari di Echinocactus grusonii: per un articolo basta raccontare cosa succede alle piante che coltiviamo sul davanzale quando arriva l’inverno, per offrire dei semi basta raccogliere un’infiorescenza secca, per arricchire la biblioteca basta donare qualche rivista che langue dimenticata in un oscuro angolo della cantina, per far felice un socio bastano un paio di talee di specie che magari non sappiamo più dove mettere nella nostra collezione. In breve, la vita associativa è come un albero di Natale: l’AIAS rappresenta l’albero, ma i soci devono fornire gli addobbi. Qualcuno può aggiungere una stella cometa, qualcun altro una decorazione multicolore, una ghirlanda, un puntale o una luce. Piccole cose, se prese singolarmente, ma tutte assieme contribuiscono alla magia del nostro albero.
Buon Natale e buon Anno Nuovo a tutti.
Marco Cristini