Editoriale, Franco Rosso – Piante Grasse 43:1 (2023)
Stiamo risalendo la china. Proposito sfidante e sfida possibile. Necessaria, soprattutto. Indispensabile, a fronte dello stillicidio di iscrizioni che ha caratterizzato l’ultima decade della nostra associazione. Nessuna remora e ben poche colpe: in fondo il mal comune che, all’alba del nuovo millennio, accomuna le associazioni di promozione sociale con quelle di tipo culturale rende forse il calice meno amaro, evitandoci per lo meno il consueto struggimento alla ricerca di dove si è sbagliato in questi anni.
Al contrario, quando ora, a dispetto di ogni tendenza generale, i numeri tornano a sorridere, gli iscritti aumentano, aumentano i soci stranieri (anche grazie al raddoppio degli articoli bilingue, da 4 nel 2017 a 8 nel 2022), tornano a crescere le citazioni ai nostri articoli(1) e aumentano i nostri libri venduti in tutto il mondo, ci si interroga su quale sia stata la mossa vincente. E a dispetto di ogni teoria del marketing, scopriamo così che il segreto non sta in una tattica arguta bensì, disarmantemente, ancora una volta, va ricercato tutto nelle persone. Perché sono le persone che compiono le azioni. E non parlo di azioni eccezionali, dirompenti, inaspettate o eclatanti. Parlo delle azioni che ci competono, che competono a ciascun membro del Direttivo, della Redazione, ma più di ogni altro a ciascun Segretario di Sezione e al gruppo dei suoi sostenitori: un lavorio incessante, costante, caparbio ma, soprattutto, appassionato. Quello che qualche colletto bianco chiamerebbe il “lavoro sporco”, la manovalanza intellettuale: in pratica, l’unico tipo di lavoro ad oggi capace di fornire sicuri riscontri in una congiuntura complessivamente così sfavorevole.
I contatti internazionali, le infinite mail di public relations e la visione redazionale di alto profilo di Marco, il lavorio sottotraccia, meticoloso e instancabile, di Emilio (oggi la vera memoria storica della nostra associazione), la professionalità e il rigore tecnico di Lorenzo e, negli ultimi anni, nuovamente dell’amico Paolo Sestito, e infine l’entusiasmo trascinante e la freschezza di chi sul territorio organizza, diffonde, intercetta, coinvolge.
Ecco la ricetta dei nostri 420 iscritti nel 2022, un valore che certo è solo una frazione dei più di 1500 soci che si registravano prima che la cultura si pescasse a piene mani dalla Rete, ma che, in uno scenario internazionale di disaffezione partecipativa e di speculazione utilitaristica sottesa a ogni nostra scelta, ha per noi la vitalità del piccolo slancio di un salmone che, tuttavia, risulta grande perché in grado di risalire la corrente. La soglia fisiologica dei 400 iscritti non ha soltanto un valore simbolico, dettato dal fatto che negli ultimi anni essa è stata più volte solleticata, con approssimazioni appena al di sopra o, sempre più spesso, appena al di sotto(2). Essa rappresenta, con una certa approssimazione, anche la soglia di iscritti a partire dalla quale, con l’attuale quota d’iscrizione, è possibile continuare a vivere come associazione, come rivista e come iniziative, senza erodere i risparmi del fondo cassa accantonato negli anni migliori, ma anzi immaginando e promuovendo nuove iniziative. In primis Numeri Speciali come quelli pubblicati negli ultimi anni, che ormai assurgono alla dignità di veri e propri libri, con tanto di codice ISBN, rivenduti in pieno diritto anche ai non soci (ovviamente a un prezzo più che doppio rispetto ai soci in regola) anche attraverso le più note piattaforme di e-commerce di libri.
Cercando di riassumere in una sola frase tutto questo, e traducendolo in termini utilitaristici come si conviene ai giorni nostri, potrei quindi chiosare dicendo: “perché essere in tanti conviene a tutti”.
Franco Rosso
(1) M. Cristini, Il Repertorium Plantarum Succulentarum, in Piante Grasse, 40:2 (2020), pp. 82-85.
(2) Dati storici: 378 soci nel 2017, 415 nel 2018, 399 nel 2019, 389 nel 2020, 388 nel 2021.