Emilio Capacci, Editoriale – Piante Grasse 42:2 (2022)
Passione è una parola astratta, ma coinvolgente. È quel sentimento che ci fa dimenticare le preoccupazioni di tutti i giorni, la monotonia della vita quotidiana; ci travolge facendoci addentrare in territori metafisici di vastità inimmaginabile. Le passioni possono essere molteplici e comprendono tutti quegli interessi, i più disparati, che possono caratterizzare in maniera importante la nostra vita. Uno di questi interessi è la passione per le piante succulente, che ha fatto sì che quarantatré anni fa alcuni appassionati di queste specie fondassero l’A.I.A.S. Da allora centinaia di soci si sono avvicendati per trasmettere a tutti noi questa passione. Io mi sono iscritto all’A.I.A.S. alla fine del 1988 e non ricordo bene tutti coloro che ci hanno preceduti nella direzione dell’associazione. Tra quelli che non sono più fra noi ricordo il professor Giancarlo Sleiter, che per tanti anni ha tenuto le redini dell’associazione e oggi ne è presidente onorario. Ricordo altresì, quelli che mi hanno preceduto recentemente, in primis Alberto Manni, Mario Fasolato e Vanda Del Valli. Ricordo con soddisfazione le parole del nostro socio Mario Gargiuolo, che nell’assemblea del 18 settembre diceva: “Se dopo più di quarant’anni ci sono ancora persone, anche giovani, che spendono il loro tempo libero per mandare avanti questa associazione, c’è di che ben sperare”. Nel nostro caso, passione va a braccetto con associazione, perché è nell’associazione che si può condividere la passione. Questa rivista, che la redazione e la direzione cercano sempre di migliorare, è il collante che unisce tutte le nostre passioni per le succulente, ma non basta. Abbiamo bisogno di incontrarci fisicamente per motivarci, gli uni con le esperienze degli altri, e per conoscerci. Ed è per questo che sono importanti le sezioni locali, dove i soci si incontrano e organizzano eventi per far conoscere ad altri la loro passione. Fortunatamente in questi ultimi due anni sono raddoppiate le sezioni, con il ritorno dei gruppi di Abruzzo e Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Toscana. Voglio ringraziare i soci che si sono resi disponibili a dirigere queste sezioni. Come ringrazio i segretari delle altre sezioni che da anni si impegnano, come il Lazio, l’Emilia Romagna, il Triveneto e il Piemonte.
Ora dobbiamo cercare di coinvolgere altri soci. Attualmente siamo poco meno di 400 e dovremmo arrivare come minimo a 500 per garantirci un minimo di tranquillità finanziaria e per fare in modo di migliorare sempre più questa rivista, unica nel suo settore in Italia e apprezzata anche all’estero.
Allora avanti tutta, sperando che le condizioni pandemico-ambientali migliorino, come ormai sembra che probabile, e che possiamo finalmente tornare a incontrarci per conferenze, mostre e altre attività.
Il segretario nazionale
Emilio Capacci